“Per riportare l’Abruzzo nel futuro serve dedicarsi al lavoro. È intollerabile che lunedì cinquantamila abruzzesi cominceranno una giornata vuota, senza occupazione né attività di formazione e di studio. Serve creare nuovi posti di lavoro, fare in modo che sia sicuro, sconfiggere i fenomeni che lo rendono povero”: lo ha detto Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo, intervenendo nel corso degli eventi a Lanciano e Vasto con Stefano Bonaccini, presidente nazionale del Partito Democratico e presidente della Regione Emilia-Romagna.
Per D’Amico occorre “creare opportunità, l’Abruzzo deve essere attrattivo per le imprese. Il Pil pro capite della nostra regione era arrivato al 90 per cento di quello nazionale, poi siamo scesi all’80, si tratta di quattro miliardi all’anno persi, un’enormità da recuperare. Gli insediamenti industriali attendono dalla Regione un impulso per intercettare nuove prospettive di crescita, la Regione deve sapere svolgere un ruolo di strategia. Nessuno dell’amministrazione regionale uscente ha mai proposto invece nemmeno una riflessione sulla fase di transizione della manifattura, sui destini di questo settore, che comprende l’automotive, eppure nella nostra regione la manifattura incide per il 28 per cento sul Prodotto interno lordo, più della Germania dove è al 22. È la stessa superficialità che con che si nota in tutti gli altri settori. Si sta vendendo la Sangritana: dopo avere occupato tutte le poltrone possibili si sono resi conto di essere incapaci di gestire. I danni del maltempo per l’agricoltura arrivano a 500 milioni di euro, ma non se ne sono sostenute le esigenze e le richieste”.
D’Amico a Lanciano ha presentato con Bonaccini i candidati del Partito Democratico nella provincia di Chieti alla Sala consiliare e ha incontrato i cittadini alla Casa di Conversazione, a Vasto l’evento si è svolto a Palazzo D’Avalos. “Un elemento fondamentale accomuna le forze politiche e civiche della nostra coalizione – ha detto – ovvero che noi mettiamo al primo posto il benessere della comunità, quei valori di solidarietà che sono peculiari degli abruzzesi. Mi piace ricordare l’insegnamento del Padre costituente Concetto Marchesi: il privato può esistere, ad esempio nella scuola e nella sanità, ma per i cittadini deve essere una scelta, non una necessità. Per questi ambiti, e sui trasporti e sulle infrastrutture, vogliamo ripristinare una parità sostanziale tra chi vive nelle aree interne e chi vive sulla costa”.
Per Bonaccini “D’Amico è una persona autorevole e competente messa al servizio di una coalizione larga e partecipata. Queste sono elezioni importanti perché avvengono nella regione da cui è partito il melonismo. Credo che ci siano tutte le condizioni per vincere, non per odio contro qualcuno ma a favore di un Abruzzo più competitivo, in cui la sanità sia efficace a partire dalle aree interne, in cui l’istruzione e la salute siano diritti primari garantiti dal pubblico e non dal privato, come vorrebbe la destra”.
Bonaccini ha detto: “La sanità pubblica è in via di smantellamento da parte delle destre. L’attuale ministro della Salute è uno dei più improbabili che io abbia mai incontrato: non ci si riesce a parlare e, quando promette qualcosa, poi non la fa. Mancano le risorse e i professionisti, mentre medici e infermieri dovrebbero guadagnare di più. Marsilio non ha protestato per colmare questo divario, come invece ha fatto qualche suo collega del Nord, ad esempio Cirio in Piemonte. Il loro modello è la Lombardia, ma lì la sanità territoriale è carente, vince la sanità privata. Io non voglio vivere in un Paese in cui per curarsi valgono solo il conto in banca o l’assicurazione integrativa”.
In merito all’autonomia differenziata, Bonaccini ha sottolineato: “Noi la chiedemmo anni fa ma in maniera completamente diversa, ma se vuoi trattenere i 9/10 del gettito fiscale come dice Calderoli allora sei per la secessione, non per l’autonomia. Con questo progetto di legge aumenta la distanza tra Nord e Sud, invece noi volevamo snellire la burocrazia e garantire opportunità, semplificazioni e investimenti. È strano che Marsilio non si opponga a questo bluff che toglie risorse al Mezzogiorno”.
Riguardo all’occupazione, Bonaccini ha spiegato che “il lavoro non cade dagli alberi, ma dipende dal tipo di politiche attive praticate: i diritti sociali devono sempre andare di pari passo con quelli civili, altrimenti non si va da nessuna parte”. Infine una stoccata al governo sulle tasse: “I 14 condoni fiscali fatti da questo esecutivo non aiutano a combattere l’evasione”.
Domani, domenica 21 gennaio, alle ore 11 Bonaccini sarà a Pescara, nel piazzale antistante la scuola media Foscolo per una conferenza stampa/presidio con Luciano D’Amico sul tema “Sos scuole e periferie”. Alle ore 14 interverrà ad Alba Adriatica, nella sede del PD in Lungomare Marconi 300, per un’iniziativa con D’Amico.